martedì 23 febbraio 2016

Torno in chiesa ma solo per te: impressioni a caldo su "An evening with Greg Dulli" (e Manuel Agnelli), Chiesa Metodista di Roma, 22 febbraio 2015

Poche righe per buttar giù qualche impressione, a meno di 24 ore passate dal termine del concerto di ieri alla Chiesa Metodista di via XX settembre, prima che i ricordi si facciano più sbiaditi e confusi.

Di confusa, ieri, bastavo già io: ero talmente in palla, per questo concerto desiderato DA MESI (con gli amici con cui ero, avevamo comprato i biglietti in prevendita A OTTOBRE per avere la certezza di non restare fuori), che - dopo aver spiegato a mezza Roma dove fosse 'sta chiesa, visto che ci ero già stata due volte per altri concerti - non so come nè perchè ma mi sono ritrovata alla fermata di metro sbagliata (Barberini invece che Repubblica), chiedendomi, in stato di agitazione mentre gli altri si domandavano che fine avessi fatto, "Barberini? Che diavolo ci faccio a Barberini?" -__-

Intanto vi dico: seguite il calendario degli eventi della rassegna UNPLUGGED IN MONTI e, se beccate un artista o un gruppo che suona nella location della Chiesa Metodista e anche solo minimamente vi incuriosisce, ANDATECI, saranno soldi spesi benissimo! Luogo massimamente suggestivo (qui ne avevo parlato a proposito del primo concerto - Blixa Bargeld e Teho Teardo - che ero andata a sentirci, due anni fa) e con un'acustica pazzesca: Manuel Agnelli ha suonato in parte da solo e in parte accompagnato da Rodrigo D'Erasmo, violinista degli After, e Greg Dulli sia da solo che con accompagnamento da due a quattro elementi e, in ciascuno dei casi, il suono arrivava talmente PIENO che sembrava di trovarsi di fronte ad un'orchestra!!!

In passato, avevo visto la gente dentro piuttosto stipata, cioè chi arrivava tardi restava in piedi in fondo alla navata. E' vero che a 'sto giro, nonostante il mio stato confusionale, sono arrivata prestissimo ed ero seduta su di una panca parecchio avanti, ma mi è sembrato che, nonostante il sold-out annunciato da tempo, si stesse belli comodi e non ci fosse praticamente nessuno in piedi.

La scaletta "agnellata" è stata quella che vi elenco di seguito:
  • State trooper (cover Bruce Springsteen)
  • Ballata per la mia piccola iena
  • Male di miele
  • Lilac wine (cover Nina Simone, conosciuta anche perchè rifatta da Jeff Buckley)
  • Non è per sempre
  • Bye bye Bombay
  • Pelle
  • Quello che non c'è
foto del concerto e della scaletta di Rosalba C.

Inizio puntuale del live alle 20.30 (che dio li benedica), Manuelone e Rodrigo hanno suonato per 3/4 d'ora. Per me potevano andare tranquillamente avanti altre due-tre ore ma che dobbiamo fare... il loro era un opening e la vita è difficile.

Live acustico ma atmosfera elettrica, è stato bellissimo ed erano entrambi in gran forma, musicale e fisica.

Dulli era in forma musicale ma non fisica: tornato cicciobombo come e più di un tempo, resta comunque un fuoriclasse della musica. Io non conosco bene la sua produzione musicale ma uno degli amici che erano con me, che lo segue da sempre, ha detto che è stato un concerto stupendo.


Ha suonato e cantato in maniera coinvolgente, con un bel feeling col pubblico e coi musicisti (incluso l'amico Agnelli, con cui ha duettato sulle note di "La vedova bianca", che lui e l'Agnello hanno reso "My time has come" in un vecchio lavoro di Dulli coi Twilight Singers).


Greg Dulli è soprattutto un uomo spiritoso: sul banchetto del merchandising, dove lui, a dieci minuti dalla fine del concerto, si è intrattenuto amabilmente col pubblico a chiacchierare e firmare autografi, troneggiava una maglietta con su scritto: "Who the fuck is Greg Dulli?" (tradotto sarebbe più o meno "Chi cazz'è Greg Dulli?").
Con quella addosso, oggi ho dato il buongiorno agli utenti del posto dove lavoro all'alba ogni mattina, certa che conoscano l'inglese come io conosco il russo.

Quella di ieri era l'unica data italiana del tour... chissà se, nelle altre date europee, sul banchetto del merch c'era la maglietta con su scritto "Who the fuck is Manuel Agnelli?"... Manuel, non leggerai mai queste righe ma, se per puro caso succedesse, non te la prendere: una risata è l'unico modo efficace che conosco per combattere il mio modo di morire sana e salva dove m'attacco.

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